domenica 14 ottobre 2012

52 - Biodiversità e Antropologia: scontro mortale


















Un piccolo stagno in mezzo ad un prato, circondato dai boschi.
Stavano li da chissà quanto.
Era il tempo in cui le cose non avevano padrone.
Giornate bellissime; il colore del cielo era azzurro,
ma non come quello di oggi.
Il vento; fiii,
soffiava dolce mescolando il profumo dei fiori con i raggi del sole.
 Biodiversità originale.
Era il tempo "zero"; un valore che garantisce equilibrio
e combatte la sopraffazione.

La Biodiversità originale, era quella dell'Eden.
Durò uno spazio temporale molto breve.
Terminò presto,perchè uno scellerato si mise a rubare una mela,poi...
andò in giro a scorticare alberi incidendo la frase: Adamo ama Eva.
Così fù cacciato in un luogo di biodiversità terrena, dove bisognava 
guadagnarsi il cibo con il sudore della fronte; 
lavorando con i propri simili. 
Fù così, che iniziò l'evoluzione degli Ecotipi Agricoli.

Ecotipi Agricoli, un termine che forse non avete mai sentito nominare,
ma è da lì che è nato un fenomeno chiamato Civiltà.
Stà scritto sui libri di antropologia.
Quando si ode il termine Civiltà, sinonimo di cultura, si pensa
a qualcosa di rassicurante.
Dove c'è civiltà la società vive in una democrazia che garantisce i diritti.
Già, ma di chi? e soprattutto quali sono, oggi, le priorità di un 
Ecotipo Antropico?

Biodiversità e Antropologia: scontro mortale.
Chiudo gli occhi e immagino quel piccolo stagno in mezzo ad un prato,
circondato dai boschi.
Lo vedo, è il mio cuore che ha gli occhi.
E tu?

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