sabato 31 agosto 2013

167 - BIODIVERSITA'


post n. 167
Lady Biodiversity



 
Il decennio 2011-2020 è stato dichiarato Decennio della Biodiversità,
lo sapevate?



La biodiversità comprende tutti gli organismi viventi presenti nella 
atmosfera e sulla terra, nel suolo e nell'acqua, i geni, le loro 
comunità e gli habitat e gli ecosistemi di cui fanno parte
Tutte le specie hanno un ruolo nel fornire il tessuto della vita da cui 
l'umanità dipende: dai più piccoli batteri nel suolo al il più grande 
mammifero nell'oceano. 
La dinamica delle specie e degli habitat sono correlati con il ciclo 
dell'acqua, il ciclo minerale e il flusso di energia. L'insieme di questi 
processi determina lo stato che governa gli ecosistemi. 
L'uomo (si) è demandato a gestire l'insieme di questi processi, dai 
quali dipende la sua stessa sopravvivenza.
E dopo il 2020?
Navigare un pochino su questo sito, ci farà bene:


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martedì 27 agosto 2013

166 - MESSAGGIO PER LE NAZIONI DEGLI STAGNI

post 166
Ranocchio di palude




















Pare oramai accertato che il destino delle nazioni che vivono 
negli stagni sia segnato. 
Unica possibilità, per tirare a campare un pochino più a lungo
sarebbe quella di identificare un giovane ranocchio desideroso 
di impegnarsi ed elevarsi socialmente in difesa di dette nazioni.
Una guida spirituale insomma.
A tale scopo si elenca un piano di azioni, che la giovane guida
dovrebbe far applicare ai fini di difendere il proprio territorio:
- Quando si scoprono estranei in avvicinamento, non farsi notare 
subito e farsi notare solo da lontano. Avvisare immediatamente 
il maestro Bufo-Bufo chiedendogli di portarsi dall'altra parte 
dello stagno, lanciare un urlo di guerra per dare tempo all'invasore 
di osservarlo mentre fa uno dei suoi tuffi spettacolari nell'acqua.
Gli estranei meno pericolosi lasceranno lo stagno contenti di aver 
visto la natura all'opera. Ma non fatevi illusioni.
- Allo scopo di disorientare il nemico è bene lasciare delle evidenti 
tracce nel fango in luoghi che gli abitanti dello stagno non frequentano
abitualmente.
- Un punto da non trascurare sono le esche, l'uso di pesca agli anfibi 
con esche legate ad una cordicella, a sua volta tenuta da una lunga 
pertica è molto più frequente di quello che si creda. 
Non è un caso che gli umani talvolta si invitano a vicenda con 
richieste tipo: Va a rani, va a ranar, ecc.
La pericolosità di queste esche è riconosciuta anche dagli stessi 
umani che scherzosamente si apostrofano;  
A tse long ad me na perga d'andar a rani (Sei alto come una pertica 
che si usa per la pesca delle rane). 
Chi abbocca a queste esche; è fritto.
- Un altro punto da ricordare è quello di non farsi prendere con 
le mani, l'umano più buono ha la rogna. Pardon, la chitridiomicosi.
- Ultima ma importante raccomandazione è quella di evitare 
di popolare stagni che possono essere contaminati in caso di 
guerra nucleare.


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domenica 25 agosto 2013

165 - LE PRIORITA' MANCATE

post 165
L'ultima preda




















E' impressionante notare come la nostra società abbia assegnato e
continui ad assegnare gradi di priorità molto bassi alle questioni ecologiche.
Questioni che richiedono studi urgenti per la loro risoluzione.
L'incremento della popolazione mondiale, la desertificazione per un
eccessivo sfruttamento e conseguente sterilizzazzione del suolo,
la scomparsa di specie animali e vegetali e di altre in via di estinzione,
l'uso scriteriato delle risorse idriche e lo spreco che si stà facendo
dell'acqua e di altre risorse naturali. Lo sfruttamento energetico e i
suoi problemi irrisolti come l'energia nucleare, il fracking,
la cementificazione e così via.
Tutte cose che si sanno ma, se ci avete fatto caso, quando si parla
di crisi ambientale ogn'uno pensa  ad una entità di terzo livello che non
lo coinvolgerà, ne ora ne mai.
Molto presto e a nostre spese ci accorgeremo invece che l'attenzione
per l'ambiente richiederà un impegno che andrà oltre gli interessi
miopi di chi vive alla giornata.
Sperando che ciò non avvenga troppo tardi.
Dal 20 di Agosto appena trascorso, l'umanità ha terminato di consumare
le risorse che il pianeta è in grado di produrre in un anno. Per arrivare al
31 dicembre dovremo consumare le scorte, intaccando il capitale natura.
Torneremo su questo argomento, perchè merita una analisi più
approfondita. 






giovedì 22 agosto 2013

164 - LO CHIAMANO UMANO

post 164
E lo chiamano Umano

 























Ho il consumo facile
il dispendio sciolto.
Se un bene
è in esaurimento
la fruizione
io aumento.
Se c'è tanto
sfruttamento
aumento
l'accapparramento.
Dove c'è da risparmiare
preferisco sperperare
del futuro
son sovrano;
mi chiamano l'umano.
 
 
 

domenica 18 agosto 2013

163 - LA DEA BENNATA

post 163
La dea bennata




















Hanno inventato una nuova ruspa  
per l'escavazione edilizia.
Ha due pale meccaniche.
Con la prima addenta il suolo,
estraendo enormi quantità di terra.
Con la seconda posa un prefabbricato
che entra direttamente nella fossa,
proprio come un grosso assegno
entra in un portafoglio.



..."Tra il 2003 e il 2012 sono state costruite 280 mila 
case illegali che hanno dato un fatturato illecito, 
e esentasse, di 19,4 miliardi di euro", precisa 
E.Fontana, responsabile Osservatorio ambiente 
e legalità di Legambiente.
...Un business che, con la crisi dell'edilizia legale,
ha visto crescere la sua quota passando 
dal 9 al 16% del mercato".

mercoledì 14 agosto 2013

162 - TEMPORALE FERRAGOSTANO

post 162






















Dopo il temporale ferragostano della notte scorsa, 
la mattina ha finalmente portato aria più fresca. 
Una nebbiolina di grigia umidità dovuta a nubi basse
sembra far presagire nuovi temporali. Decido di 
approfittarne per fare una passeggiata nel Parco.
Porto con me uno zainetto con dentro una macchina 
fotografica, dei fogli, una matita e uno dei miei libri.
Mi avvio per una strada sterrata, in teoria chiusa al 
traffico, che unisce due paesi. Circa a metà strada 
mi fermo su delle panchine, messe li per il ristoro 
dei viandanti e buone per favorire i pic-nic.
L'aria fresca ha asciugato parte delle panchine, posso 
sedermi e inizio la lettura. Ma la mia concentrazione 
è disturbata da rumori che salgono dal basso. 
Da una parte, una zona che si chiama le Galbusere, 
sale ben distinto il rumore di una ruspa e della sua pala 
meccanica al lavoro.
Dalla parte opposta, una zona denominata valle S.Croce 
sale l'inconfondibile eco di una motosega.
Cerco di non farci caso, di vincere il disagio che mi assale.
Ma, anzichè distrarmi da quei rumori il disagio aumenta;
mi pare quasi di sentire dei lamenti.
Certamente mi sbaglio, non è possibile udire lamenti per 
queste quotidiane attività umane.
Eppoi, la natura mica è una cosa viva, che diamine.
Ma, dentro di me, il disagio cresce. Decido di abbandonare 
quel luogo e riprendo la strada del ritorno, mentre quei 
rumori mi accompagnano fin dentro casa.
Accendo Radioscreamer e ascolto un brano di Bach, toccata 
in D-BWV912, così mi concentro e chiudo il mondo fuori.
Ma non ci riesco, è il destino delle teste di Tasso.

PS: Le attività umane in zone naturali, ogni giorno che passa 
le riducono di un pezzettino; una zolla oggi, un albero domani, 
un mattone il giorno dopo e così via.
Tutto in regola naturalmente, credo si chiami; fruibilità.
Invito i lettori a commentare, direttamente sul Blog così si 
potrebbe discutere come in una vera community. Chi invece 
preferisce sopostare la conversazione può scrivere a: 
  

sabato 10 agosto 2013

161 - FERIA D'AGOSTO

sferaprimeva.blogspot.it post 161
Feria d'agosto
























Questa Feria d'agosto, 
mi ricorda un ferragosto di tanti anni fa.
In una frazione del destra Po, dove gli alti roveri
avevano fatto posto alle basse vigne.
Nel ricordo attendo ciò che non accadrà mai più;
ma nessuno potrà mai portarmelo via.


Feria d’agosto (*), l’incipit di: La vigna:
Una vigna che sale sul dorso di un colle fino 
a incedersi nel cielo, è una vista familiare, 
eppure le cortine dei filari semplici e profonde
appaiono una porta magica.
Sotto le viti la terra rossa è dissodata, 
le foglie nascondono tesori,e di là dalle foglie sta il cielo.
Tutto ciò è familiare e remoto, infantile a dirla breve,
ma scuote ogni volta, quasi fosse un mondo.
La visione s’accompagna al sospetto 
che queste non siano se non le quinte 
di una scena favolosa in attesa di un evento
che né il ricordo né la fantasia conoscono.
Qualcosa di inaudito è accaduto o accadrà 
su questo teatro.
Solamente un ragazzo la conosce davvero; 
sono passati gli anni, ma davanti alla vigna 
l’uomo adulto contemplandola ritrova il ragazzo.
Ma nulla è veramente accaduto e il ragazzo non sapeva 
di attendere ciò che adesso sfugge anche al ricordo.
E ciò che non accadde al principio non può accadere 
mai più.
(*) Cesare Pavese; Feria d’agosto.
Einaudi-P.238-Euro 11-

lunedì 5 agosto 2013

160 - GOCCIA

Goccia


























All'alba,
dopo un temporale estivo,
una brezza leggera
correva tra i rami
facendo scivolare 
le gocce della pioggia 
su quelli più bassi.
Una goccia
che brillava più delle altre,
richiamò la mia attenzione.
Che scena magnifica!
Sono rimasto ammirato davanti
a quello spettacolo.
Non sono una semplice goccia
sembrava dirmi;
nel mio mondo, c'è il tuo mondo.
In quella piccola, minuscola,
goccia vedevo riflesso 
la mia casa; rovesciata.
Era l'obiettivo del creatore.
Faccio appena in tempo
a scattare una fotografia.
Un colpo di vento la disperse,
nessuno potrà più vederla.
L'acqua e la luce,
in ogni goccia ci parlano.

F1 - In realtà le gocce sul rametto erano due. 
Si osservi il riflesso della mia casa all'interno delle gocce.

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giovedì 1 agosto 2013