venerdì 29 novembre 2013

191 - PER NOI VA MALE



berthold brecht
LADY CRISI



























Ricordo di una poesia che avevo studiato a scuola,
parecchi anni fa, ancora attuale.
Per quanto, ancora, lo sara?

PER NOI VA MALE
Dici: "Per noi va male.
Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze, ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha stravolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è ora falso di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto?
Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più
nessuno e da nessuno compresi?
O dobbiamo sperare soltanto
in un colpo di fortuna?"
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.
                                                Bertolt Brecht

lunedì 25 novembre 2013

190 - PIL

























Sulla Terra hanno inventato un metodo
per misurare il "benessere"
si chiama PIL.
Ad arricchirsi ci vuole poco.
Uno dice una parola,
per esempio consumo.
Un'altro dice,
valore.
Un terzo,
reddito.
Ecco allora la storia del PIL:
Uno va al mercato
compra un sacco di cose
la sua voglia di spendere
lo fa sentire felice,
contribuendo ad alimentare
il mercato.
Poi va al mercato un secondo,
poi un terzo,
un milione di persone,
miliardi di persone vanno al mercato.
Il PIL aumenta e aumenta ancora,
sempre più
ma nel frattempo
le risorse si sono esaurite.
Allora serve un'altra terra
ma non basta ce ne vogliono di più
sei globi terrestri.
Sei globi terrestri servirebbero se tutti gli abitanti della terra
abbracciassero la religione del PIL.

 
L'idea che il modello imposto e seguito dai paesi industrializzati
non potrà essere esteso a tutti gli abitanti del pianeta, potrà turbare
o addirittura indispettire molti, ma ignorare questo fatto ci spingerà a
fare la fine degli abitanti del Pianeta della "Planta decimotercera".
( Vedi il Post N. 169 - La planta decimotercera).
E non significa neppure che i poveri debbano restare poveri,
ma signica trovare un equilibrio che sia applicabile a tutti
e in ugual misura.
Non stiamo messi bene da questo punto di vista, se da un lato
aumenta quella parte di pubblico che capisce la "questione ecologica"
moltissimi ancora non sono pronti, i politici in primis, ad attuare
una politica energetica che si adatti alle risorse della Natura
e non viceversa come si sta facendo ora.

Se desiderate informazioni e chiarimenti, vi consiglio di contattare
il movimento Decrescita Felice Brianza-Lecchese, segue l'email:
Vi risponderà Gianluca, una persona affidabile ed edotta sull'argomento.

Alcuni link ;

giovedì 21 novembre 2013

189 - E LE CHIAMANO SCORIE

post n. 189
Sfera nucleare




















Oggi è una giornata di fine autunno, l'inverno sta arrivando 
al galoppo, dalla finestra osservo che il Bollettone è imbiancato 
dalla prima neve. Sono le stagioni, immutabili, calendario della vita.
Prima di mettermi in azione, sfoglio virtualmente alcuni quotidiani
online; niente di nuovo sotto il sole, anzi sotto le nuvole.
Sull'uomo incombono le solite minacce, minacce che egli stesso
ha creato. Oggi ci ricordano il problema delle scorie nucleari,
ma chi si è dimenticato?  
Ci ricordano che l'Italia ha 90 mila metri cubi di scorie radioattive
da rifiuti nucleari, che stanno per essere rimpatriati, pur non avendo
preso parte a veri e propri programmi relativi a costruzioni di centrali
nucleari. Rifiuti nucleari risalenti a prima del referendum del 1987.
Sul nostro blog si è parlato del problema nucleare almeno in due occasioni:
Post 144 - NON NEL MIO PIANETA
Post 157 - ENERGIE SURREALISTE
Inutile ripetersi quindi. Ma il problema resta ed è importante per il
futuro dell'umanità, non tutti sanno infatti che un deposito di scorie
nucleari sicuro lo è solo per un certo periodo di tempo.
Trascorso il quale è necessario modificare il mantello o cambiare
luogo di stoccaggio.
Gli Stati Uniti spendono cifre colossali per queste operazioni.
Così sarà fino a quando non verrà scoperto un metodo per
neutralizzare le scorie radioattive, sempre che questo metodo
venga scoperto. Nel frattempo c'è chi si incarica di studiare
il "problema", non ultimo con qualche dubbio che lo faccia per scopi
filantropici, c'è anche lo zio Bill. 
Gli alberi dei boschi
spogliano le loro chiome,
la prossima primavera
porterà foglie nuove. 

sabato 16 novembre 2013

188 - AMBIENTALISTI


 
post 188
Lady Green-Peace

























Gli "ambientalisti" si dividono in: 

ambientalisti-attivisti specificatamente noti
e ambientalisti-non attivisti ma che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti.Gli ambientalisti-attivisti si differenziano 
per i loro abbigliamenti e costumi; spesso i loro capelli e la 
barba sono incolti e non portano mai la cravatta. Se proprio 
dovessero partecipare ad una cerimonia, passi per la
cravatta, ma mai rinuncerebbero ad un paio di scarpe 
sportive con suola tipo carro-armato.
I maligni dicono che gli ambientalisti-attivisti si lavano poco,
se ciò fosse vero è perchè non vogliono inquinare l'acqua.
Gli ambientalisti-attivisti sono noti anche come 
ecologisti-attivisti, mentre gli ambientalisti-non attivisti sono
noti come ecologisti-non attivisti.
Gli ambientalisti-attivisti seguono una dieta particolare,
non si è mai visto un ambientalista-attivista obeso.
Si narra di un ambientalista-attivista sperduto fra le montagne 
e miracolosamente salvato dallo Sciamano del Cornizzolo, 
seppur dimagrito e  debole dopo settimane di digiuno;
rifiutò un piatto di "polenta e osei".
Gli ambientalisti-attivisti creano comitati per ogni occasione:
No al petrolio, no al nucleare, no alla cava.
Pare addirittura che abbiano coniato un termine: 
Decrescita Felice!
Si riuniscono di solito alla sera scambiandosi idee e intenti
difficilmente compresi dagli ambientalisti-non attivisti.
Gli ambientalisti non-attivisti, ma che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti, sono molto numerosi anche se 
agiscono abitualmente in solitudine e difficilmente 
aggregano; ma una mangiata in compagnia, presso un 
agriturismo situato in una zona naturalmente protetta, 
li riconcilia con l'ambiente.
Gli ambientalisti-attivisti sono talvolta indicati come rompic...
oppure teste di ... dalle popolazioni, ma anche dagli
ambientalisti-non attivisti che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti.

 

martedì 12 novembre 2013

187 - GOD SAVE LADY AMAZON

post 187
Lady Amazonia



"I have never planted here; I am guarding these woods.
There is piquia in this forest.
I am protecting it for my children and grandchildren."
(Senhor Braz -Traditional Healer)

Loving the beauty
understand the landscape
protect nature,
intelligence is not enough.
You had to stay;
primitive
American Indian
indigenous.
(SHAMAN'S Cornizzolo - Italy) 


WORD COMMISSION & SUSTAINABLE DEVELOPMENT:
http://www.iisd.org/wcfsd/default.htm
 
1 Fermare la distruzione delle foreste del pianeta : le loro funzioni naturali 
   e servizi ecologici sono gravemente minacciati .
2 Utilizzare le risorse forestali più ricche del mondo per migliorare la vita 
  dei poveri e per il bene delle comunità che dipendono dalle foreste.
3 Porre l'interesse pubblico prima di quello privato e coinvolgere le 
   persone interessate nelle decisioni circa l'uso delle foreste .
4 Considera il diritto delle foreste , riconoscere i giusti i valori ecologici 
   e valori sociali , bloccando procedure dannose .
5 Applicare approcci sostenibili di gestione forestale in modo da poter 
  utilizzare le foreste, peer il futuro, senza abusare del loro consumo .
6 Sviluppare nuove misure che identifichino il capitale forestale e 
   tenerlo monitorato in modo di conoscere se la situazione sta 
   migliorando o peggiorando .
7 Pianifica l' uso e la tutela considerando nella loro interezza non 
   solo la foresta ma l'intero ambiente circostasnte.
8 Fare un miglior uso della conoscenza delle foreste, e fare in modo 
   che questa conoscenza si espanda a tutti i livelli.
9 Accelerare la ricerca e la formazione delle nuove generazioni in modo 
   che una gestione forestale sostenibile possa diventare presto una realtà.
10 Prendere decisioni politiche forti sviluppando nuove istituzioni della 
    società civile in modo di migliorare la gestione globale e la responsabilità
    per quanto riguarda l'uso delle foreste .
Amare la bellezza
capire il paesaggio
proteggere la natura,
l'intelligenza non basta.
Bisognava restare;
primitivi
pellerossa
indigeni.
(Sciamano del Cornizzolo - Italia)

 
- Questo blog si aggiorna ogni 3 giorni circa.

- Contatti:  sferaprimeva@gmail.com

martedì 5 novembre 2013

186 - RIO BO CENTO ANNI DOPO

post 186
RIo Bo 100 anni dopo

























Trenta palazzi
dai tetti spioventi,
un nero parcheggio,
liquami in un fossato; Rio Bo,
un rinsecchito cipresso.
Periferico quartiere, è vero,
paese da nulla; ma però
c'è sempre di sopra una nube,
una grande, cupa nube,
che ad un dipresso
appare tra i rami del rinsecchito cipresso
di Rio Bo.
Una nube ostinata!
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.

venerdì 1 novembre 2013

185 . CHIEDI CHI ERANO I VERDI


Chiedi chi erano i verdi

Se vuoi sapere come le speranze di un mondo nuovo e pulito
si siano formate nella mente delle generazioni passate
chiedilo ai nonni; ragazzi di ieri
chiedi chi erano i Verdi
Se vuoi sapere di un tempo che si è infranto passando
chiedi chi erano i Verdi
Se vuoi sapere come sono nati i Verdi
chiedilo ai fiori
Ma chi erano mai questi Verdi
Se lo chiedi ad una giovane ragazza
nata all'ombra di un grigio palazzo
ti risponderà che lei non conosce i fiori
Io so chi erano i verdi espressione di un disagio
sul compromesso ambientale
cui fecero seguito reazionì di protesta
risultata poi inversamente proporzionale all'età
Ma chi erano mai questi verdi

Nei link sottoriportati, si parla dei verdi.
NON chiedete a questi due signori chi erano i verdi, NON lo sanno: