lunedì 23 dicembre 2013

198 - BUON NATALE

sferaprimeva.blogspot.it


Un filo sottilissimo
mi lega al Bambino.
Per tanto che io tiri
non si romperà mai.

Un filo  sottilissimo 
ti lega al Bambino.
Per tanto che tu tiri
non si romperà mai.

mercoledì 18 dicembre 2013

197 - UN MULO NELLO STAGNO

maria stefanelli
Il Mulo di Merate - opera di Maria STEFANELLI

























Alcune settimane fa ho assistito ad una presentazione del
Movimento per la Decrescita Felice - Circolo della Brianza Lecchese
( mdfbrianzalecchese@gmail.com - www,decrescitafelice.it ).
Maria, una relatrice del Circolo,ha presentato il suo Manifesto, eccolo:

Il Manifesto di Maria Stefanelli
Abbandoniamo le mode e le tendenze, morte intellettiva.
Banniamo le illusioni del virtuale.
Combattiamo tutto ciò che ci annebbia il ricordo e la coscienza. 
Dobbiamo guardare dietro per non perderci oggi. 
Essere padroni della nostra vita non è solo un diritto. 
Fuggiamo l'apatia. 
Genio, intuito, lungimiranza non pazzia. 
Hanno ubriacato le nostre menti. Compra non è un comando.
Ieri, oggi, domani, connubio inscindibile.
L'artista, specchio reale.
Memoria, l'unica salvezza.
Nostalgia, tempo perso.
Opera, sinonimo di sentimento.
Pace e collaborazione tra i popoli; abbiamo tutti lo stesso obiettivo: vivere.
Questo e quello noi raccontiamo. Noi imprimiamo la coscienza umana..
Rappresentiamo la voce del mondo.
Scienza come sinonimo di conferma.
Tempismo, una buona difesa.
Usiamo l'informatica per arricchirci. Non è un surrogato della socializzazione.
Velocità, rozza ladra del tempo, sfugge allo sguardo.
Zibaldone, per raccogliere le memorie umane e scongiurane l'estinzione.


La nostra condizione in un'unica immagine

Maria Stefanelli, ha adottato un mulo come mascotte.
Prima o poi verrà ad abbeverarsi allo stagno di sferaprimeva;
uno stagno immaginario posto in qualche radura nel parco 
di Montevecchia e Valle del Curone.
Quella sera, quando sono tornato a casa, dopo aver ascoltato 
la relazione di mdf; 
la mia mente sembrava un pochino meno intirizzita del solito.

domenica 15 dicembre 2013

196 - SILENZI



bellintani-adriano
Maestro Bufo-Bufo


 

















Quella mattina, era una bella mattina
come devono essere belle le mattine degli studenti;
ne hanno diritto.
Il Maestro Bufo-Bufo si adagiò sulla grande ninfea
vicina alla riva dello stagno di Sferaprimeva.
Gli alunni si aspettavano che egli iniziasse la lezione 
con uno dei suoi soliti sermoni; Gra, gra, gra et gra...
Ma il Maestro, quella mattina non disse nulla.
Calò un grande silenzio sull'aula a cielo aperto.
Gli unici rumori che si sentivano erano il canto di un
cuculo lontano e il coro della sorgente pietrificata che
ruzzolava da un gradino prima di entrare nel torrente.
Nessuno degli studenti proferì verbo.
Ad un certo punto, il maestro spostò il suo tozzo
corpo verso la riva, guardando gli allievi alzò
una zampa e molto lentamente con un dito
indicò loro un fiore.
A quel punto, l'eco del cuculo scomparve e
la sorgente ammutolì.
Nel silenzio, si alzò il ronzio fragoroso di un'ape,
che sollevandosi dalla corolla del fiore
andò a posarsi su un fiore adiacente.
Poi, il silenzio ritornò.
Il Maestro sorrise,
mentre tutta la classe colse una realtà
che non si può spiegare con il verbo.
Lezione memorabile quel giorno.

mercoledì 11 dicembre 2013

195 - NELSON MANDELA

bellintani-adriano
Nelson Mandela


































Oggi, quì nello stagno di Sferaprimeva,
vorremmo ricordare un amico che è volato via.
 
Volato via, come il bruco della farfalla Macaone,
come il tonfo di una rana nello stagno,
come il suono del vento, gran flautista,
che fischia tra le canne.
E' volato via come il gra-gra del Maestro Bufo-bufo,
come un battito d'ali della sterpazzola,
come il balzo di una volpe nella tana,
come lo sguardo muto del mio cane.
E' volato via, come l'arcobaleno dopo un temporale;
sulle ali della libertà.
 
Quando ci lascia una persona come Nelson Mandela,
tutti parlano di lui, gli elogi e aneddoti si sprecano.
Tutti in fila a farsi vedere al suo funerale.
Onore a chi è stato in fila con lui durante la vita.
Nel 1964 Mandela è condannato all'ergastolo da scontare
nel penitenziario di Robben Island.
Nel 1990, 11 febbraio: Nelson Mandela viene scarcerato.
Dopo Mandela, il suo paese continuerà la sua opera o
ripiomberà nel caos? Dipenderà dalle giovani generazioni;
se avranno imparato la sua lezione oppure no.
Credo che per ricordare l'opera di Mandela, bisogna prima
conoscere la storia del suo paese.
Dominique Lapierre è l'autore di questa storia, il libro si chiama:
Un arcobaleno nella notte. Edizioni: il Saggiatore, euro 17,50.

domenica 8 dicembre 2013

194 - MIA DEGLI ELEFANTI



sferaprimeva.blogspot.it-BELLINTANI ADRIANO
Mia degli elefanti


Quel mattino Mia l'elefantessa, nell'ombra del telone che tutto copriva,
sospirò tra sè; ancora un altro giorno di prigionia.
Una prigionia che durava da 46 anni (quarantasei anni) forse neanche
un ergastolano accumula così tanti anni di prigionia e lavori forzati.
Perchè Mia è stata condannata ai lavori forzati, lavori che svolge
"con timore e spavento". Non ci credete? Lo dice la Bibbia; Genesi 9, 

Non sono forse lavori forzati; rincorrere un pallone, fare piroette mentre 
l'animale più feroce del mondo ogni tanto punzecchia con un bastone
appuntito a forma di arpione. Aveva forse paura che Mia si scordasse
l'esercizio? ma come, non si parla di memoria da elefante? 
Ma quel mattino, Mia notò che c'era qualcosa di diverso; 
il cancello della sua prigione appariva aperto.
Allora, senza indugio alcuno imbocco l'uscita; voleva vedere come
era fuori e magari tornare al suo mondo.
Un mondo che ricordava verde, ai bordi della savana gli alberi erano
verdi e fornivano foraggio fresco e abbondante;
un mondo lussurreggiante e luminoso.
Ma quando si trovò fuori dalla sua prigione, non riconobbe l'ambiente.
Certo era entrata nella colonia penale del Circo nel lontano 1967,
del tempo ne era passato, ma dove erano gli alberi e l'erba?
Tutto gli sembrava grigio, la terra era coperta da un lungo serpente nero 
ornato da una strriscia bianca che gli umani chiamavano "strada", 
e il cielo appariva ammalato e invecchiato pure lui.

A quel punto Mia non sapeva che cosa fare, quale direzione prendere,
si trovò sul serpente nero ma fù spaventata a morte perchè degli strani
oggetti correvano velocemente rotolando sulla groppa del serpente 
lanciandogli degli sguardi di luce lampeggianti ed emettendo dei
sibili nervosi, per lei incomprensibili; bit!, biit!!, biiit!!!
Le cronache riportano che l'animale, spaventato, dopo essere stato 
catturato dalle forze dell'ordine è tornato nel "suo" circo.

Proprio così, della condanna ai lavori forzati di Mia, asservita come
umile bestia da spettacolo e tormentata per divertimento da 46
(quarantasei) anni; nessuno ne parla e, di conseguenza, nessuno 
darà la "grazia".

  

Racconto sulle sofferenze degli elefanti:
 
- Questo blog si aggiorna ogni 3 giorni circa.
- Contatti:  sferaprimeva@gmail.com

venerdì 6 dicembre 2013

193 - INVERNO SURREALE




inverno-surrealista-193
Inverno surrealista


























- Se l'inverno fosse un colore?
- Sarebbe tutti i colori, un riflesso di luce splendente,
  mi risponde una voce.
- Se fosse un animale?
- Sarebbe una volpe, che balza nella tana.
- Se fosse un frutto?
- Sarebbe un acino d'uva appassito,
ma molto dolce.
- Se fosse un luogo?
- Sarebbe un prato innevato,
con al centro uno stagno ghiacciato.
- Se fosse un attrezzo?
- Sarebbe una pala, per fare pupazzi di neve ai bambini.
- Se fosse un profumo?
- Sarebbe un'eccellente fragranza di menta.
- Se fosse un gesto?
- Sarebbe l'abbraccio di un mulinello di neve.
- Se fosse una canzone?
- La suonerebbe il flauto del vento.
- Chi è l'inverno?

Un nostro avo.

martedì 3 dicembre 2013

192 - TESTE DI TASSO

sferaprimeva.blogspot.it post 191 bellintani adriano


Sempre più spesso si leggono notizie che dovrebbero 
farci riflettere sulla necessità, non più rimandabile, di un 
nuovo concetto di principi morali verso la natura. 
Sempre le solite parole, direte voi.
Se sì, come mai non le abbiamo ancora imparate?

Nonostante si sia scoperto che l'immissione di rifiuti nell'aria o in
piena terra provoca la distruzione di interi ecosistemi e costituiscano
un danno irreparabile, si predica che gli interessi umani debbono
predominare su tutti gli altri.

Da quì, bisognerebbe partire per estendere e applicare il concetto
di preservare rispettando la natura nel suo insieme.
Perseguendo la supremazia dell'interesse umano, ha portato e
continuerà a portare a perdite irreparabili del "sistema" natura. 
A parte l'ignoranza che si annida in piccole menti, è la cupidigia e
l'avidità che si annida in menti potenti; che inseguono senza mai
raggiungerli, perchè mai sazi, i loro traguardi.

Dire pertanto che bisogna moderare inutili bisogni di possesso,
rinunciare a diritti economici ecc. si viene bollati come fanatici,
delle TESTE DI TASSO, insomma.
... poi che i tesori non giovano nulla alla nostra salute,
nè la potenza, nè il nobile sangue, pel resto, bisogna
credere che essi non giovino neppure all'animo...
(Tito Lucrezio Caro; De rerum Natura, libro secondo 36-62
Vanità della ricchezza e della potenza).

Sempre le solite cose, quindi, su questo Blog?
Sembrerebbe di si, del resto nulla di nuovo sotto il sole,
ma fino a quando?

venerdì 29 novembre 2013

191 - PER NOI VA MALE



berthold brecht
LADY CRISI



























Ricordo di una poesia che avevo studiato a scuola,
parecchi anni fa, ancora attuale.
Per quanto, ancora, lo sara?

PER NOI VA MALE
Dici: "Per noi va male.
Il buio cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze, ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d'ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha stravolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è ora falso di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto?
Su chi contiamo ancora?
Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più
nessuno e da nessuno compresi?
O dobbiamo sperare soltanto
in un colpo di fortuna?"
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.
                                                Bertolt Brecht

lunedì 25 novembre 2013

190 - PIL

























Sulla Terra hanno inventato un metodo
per misurare il "benessere"
si chiama PIL.
Ad arricchirsi ci vuole poco.
Uno dice una parola,
per esempio consumo.
Un'altro dice,
valore.
Un terzo,
reddito.
Ecco allora la storia del PIL:
Uno va al mercato
compra un sacco di cose
la sua voglia di spendere
lo fa sentire felice,
contribuendo ad alimentare
il mercato.
Poi va al mercato un secondo,
poi un terzo,
un milione di persone,
miliardi di persone vanno al mercato.
Il PIL aumenta e aumenta ancora,
sempre più
ma nel frattempo
le risorse si sono esaurite.
Allora serve un'altra terra
ma non basta ce ne vogliono di più
sei globi terrestri.
Sei globi terrestri servirebbero se tutti gli abitanti della terra
abbracciassero la religione del PIL.

 
L'idea che il modello imposto e seguito dai paesi industrializzati
non potrà essere esteso a tutti gli abitanti del pianeta, potrà turbare
o addirittura indispettire molti, ma ignorare questo fatto ci spingerà a
fare la fine degli abitanti del Pianeta della "Planta decimotercera".
( Vedi il Post N. 169 - La planta decimotercera).
E non significa neppure che i poveri debbano restare poveri,
ma signica trovare un equilibrio che sia applicabile a tutti
e in ugual misura.
Non stiamo messi bene da questo punto di vista, se da un lato
aumenta quella parte di pubblico che capisce la "questione ecologica"
moltissimi ancora non sono pronti, i politici in primis, ad attuare
una politica energetica che si adatti alle risorse della Natura
e non viceversa come si sta facendo ora.

Se desiderate informazioni e chiarimenti, vi consiglio di contattare
il movimento Decrescita Felice Brianza-Lecchese, segue l'email:
Vi risponderà Gianluca, una persona affidabile ed edotta sull'argomento.

Alcuni link ;

giovedì 21 novembre 2013

189 - E LE CHIAMANO SCORIE

post n. 189
Sfera nucleare




















Oggi è una giornata di fine autunno, l'inverno sta arrivando 
al galoppo, dalla finestra osservo che il Bollettone è imbiancato 
dalla prima neve. Sono le stagioni, immutabili, calendario della vita.
Prima di mettermi in azione, sfoglio virtualmente alcuni quotidiani
online; niente di nuovo sotto il sole, anzi sotto le nuvole.
Sull'uomo incombono le solite minacce, minacce che egli stesso
ha creato. Oggi ci ricordano il problema delle scorie nucleari,
ma chi si è dimenticato?  
Ci ricordano che l'Italia ha 90 mila metri cubi di scorie radioattive
da rifiuti nucleari, che stanno per essere rimpatriati, pur non avendo
preso parte a veri e propri programmi relativi a costruzioni di centrali
nucleari. Rifiuti nucleari risalenti a prima del referendum del 1987.
Sul nostro blog si è parlato del problema nucleare almeno in due occasioni:
Post 144 - NON NEL MIO PIANETA
Post 157 - ENERGIE SURREALISTE
Inutile ripetersi quindi. Ma il problema resta ed è importante per il
futuro dell'umanità, non tutti sanno infatti che un deposito di scorie
nucleari sicuro lo è solo per un certo periodo di tempo.
Trascorso il quale è necessario modificare il mantello o cambiare
luogo di stoccaggio.
Gli Stati Uniti spendono cifre colossali per queste operazioni.
Così sarà fino a quando non verrà scoperto un metodo per
neutralizzare le scorie radioattive, sempre che questo metodo
venga scoperto. Nel frattempo c'è chi si incarica di studiare
il "problema", non ultimo con qualche dubbio che lo faccia per scopi
filantropici, c'è anche lo zio Bill. 
Gli alberi dei boschi
spogliano le loro chiome,
la prossima primavera
porterà foglie nuove. 

sabato 16 novembre 2013

188 - AMBIENTALISTI


 
post 188
Lady Green-Peace

























Gli "ambientalisti" si dividono in: 

ambientalisti-attivisti specificatamente noti
e ambientalisti-non attivisti ma che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti.Gli ambientalisti-attivisti si differenziano 
per i loro abbigliamenti e costumi; spesso i loro capelli e la 
barba sono incolti e non portano mai la cravatta. Se proprio 
dovessero partecipare ad una cerimonia, passi per la
cravatta, ma mai rinuncerebbero ad un paio di scarpe 
sportive con suola tipo carro-armato.
I maligni dicono che gli ambientalisti-attivisti si lavano poco,
se ciò fosse vero è perchè non vogliono inquinare l'acqua.
Gli ambientalisti-attivisti sono noti anche come 
ecologisti-attivisti, mentre gli ambientalisti-non attivisti sono
noti come ecologisti-non attivisti.
Gli ambientalisti-attivisti seguono una dieta particolare,
non si è mai visto un ambientalista-attivista obeso.
Si narra di un ambientalista-attivista sperduto fra le montagne 
e miracolosamente salvato dallo Sciamano del Cornizzolo, 
seppur dimagrito e  debole dopo settimane di digiuno;
rifiutò un piatto di "polenta e osei".
Gli ambientalisti-attivisti creano comitati per ogni occasione:
No al petrolio, no al nucleare, no alla cava.
Pare addirittura che abbiano coniato un termine: 
Decrescita Felice!
Si riuniscono di solito alla sera scambiandosi idee e intenti
difficilmente compresi dagli ambientalisti-non attivisti.
Gli ambientalisti non-attivisti, ma che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti, sono molto numerosi anche se 
agiscono abitualmente in solitudine e difficilmente 
aggregano; ma una mangiata in compagnia, presso un 
agriturismo situato in una zona naturalmente protetta, 
li riconcilia con l'ambiente.
Gli ambientalisti-attivisti sono talvolta indicati come rompic...
oppure teste di ... dalle popolazioni, ma anche dagli
ambientalisti-non attivisti che sono convinti di essere
ambientalisti-attivisti.

 

martedì 12 novembre 2013

187 - GOD SAVE LADY AMAZON

post 187
Lady Amazonia



"I have never planted here; I am guarding these woods.
There is piquia in this forest.
I am protecting it for my children and grandchildren."
(Senhor Braz -Traditional Healer)

Loving the beauty
understand the landscape
protect nature,
intelligence is not enough.
You had to stay;
primitive
American Indian
indigenous.
(SHAMAN'S Cornizzolo - Italy) 


WORD COMMISSION & SUSTAINABLE DEVELOPMENT:
http://www.iisd.org/wcfsd/default.htm
 
1 Fermare la distruzione delle foreste del pianeta : le loro funzioni naturali 
   e servizi ecologici sono gravemente minacciati .
2 Utilizzare le risorse forestali più ricche del mondo per migliorare la vita 
  dei poveri e per il bene delle comunità che dipendono dalle foreste.
3 Porre l'interesse pubblico prima di quello privato e coinvolgere le 
   persone interessate nelle decisioni circa l'uso delle foreste .
4 Considera il diritto delle foreste , riconoscere i giusti i valori ecologici 
   e valori sociali , bloccando procedure dannose .
5 Applicare approcci sostenibili di gestione forestale in modo da poter 
  utilizzare le foreste, peer il futuro, senza abusare del loro consumo .
6 Sviluppare nuove misure che identifichino il capitale forestale e 
   tenerlo monitorato in modo di conoscere se la situazione sta 
   migliorando o peggiorando .
7 Pianifica l' uso e la tutela considerando nella loro interezza non 
   solo la foresta ma l'intero ambiente circostasnte.
8 Fare un miglior uso della conoscenza delle foreste, e fare in modo 
   che questa conoscenza si espanda a tutti i livelli.
9 Accelerare la ricerca e la formazione delle nuove generazioni in modo 
   che una gestione forestale sostenibile possa diventare presto una realtà.
10 Prendere decisioni politiche forti sviluppando nuove istituzioni della 
    società civile in modo di migliorare la gestione globale e la responsabilità
    per quanto riguarda l'uso delle foreste .
Amare la bellezza
capire il paesaggio
proteggere la natura,
l'intelligenza non basta.
Bisognava restare;
primitivi
pellerossa
indigeni.
(Sciamano del Cornizzolo - Italia)

 
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martedì 5 novembre 2013

186 - RIO BO CENTO ANNI DOPO

post 186
RIo Bo 100 anni dopo

























Trenta palazzi
dai tetti spioventi,
un nero parcheggio,
liquami in un fossato; Rio Bo,
un rinsecchito cipresso.
Periferico quartiere, è vero,
paese da nulla; ma però
c'è sempre di sopra una nube,
una grande, cupa nube,
che ad un dipresso
appare tra i rami del rinsecchito cipresso
di Rio Bo.
Una nube ostinata!
Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.

venerdì 1 novembre 2013

185 . CHIEDI CHI ERANO I VERDI


Chiedi chi erano i verdi

Se vuoi sapere come le speranze di un mondo nuovo e pulito
si siano formate nella mente delle generazioni passate
chiedilo ai nonni; ragazzi di ieri
chiedi chi erano i Verdi
Se vuoi sapere di un tempo che si è infranto passando
chiedi chi erano i Verdi
Se vuoi sapere come sono nati i Verdi
chiedilo ai fiori
Ma chi erano mai questi Verdi
Se lo chiedi ad una giovane ragazza
nata all'ombra di un grigio palazzo
ti risponderà che lei non conosce i fiori
Io so chi erano i verdi espressione di un disagio
sul compromesso ambientale
cui fecero seguito reazionì di protesta
risultata poi inversamente proporzionale all'età
Ma chi erano mai questi verdi

Nei link sottoriportati, si parla dei verdi.
NON chiedete a questi due signori chi erano i verdi, NON lo sanno:

lunedì 28 ottobre 2013

184 - QUEL PETTIROSSO

post 184
Pettirosso.
  











Pratica del bracconaggio con trappole e reti,
al mercato nero un pettirosso viene pagato 10 euro:  
pezzo prelibato per gli spiedi.

Leggendo questo l'articolo, mi viene in mente QUEL pettirosso http://www.bresciatoday.it/cronaca/bracconiere-sulzano.html


NON MI PIACE CHI....
Va alla corrida
Caccia per il piacere di uccidere
Colleziona farfalle
Compravende pellicce
Frequenta le trattorie che servono polenta e osei
Investe volutamente rane e salamandre sull'asfalto
Non ha mai parlato con una bestia
Ritrae la mano quando un animale lo lecca
Scommette sulla lotta fra cani
Uccide i gatti neri
Tutto questo l'ho imparato
dallo sguardo muto del mio cane.

giovedì 24 ottobre 2013

183 - FAVOLA AL CONTRARIO

post 183
L'INNOCENZA E' UN BAMBINO




























C'era una volta
un povero bambino,
che riportava all'amichetto
il suo fucilino.
E in mezzo alla città
dove è più torbida la realtà
incontrò dei poliziotti
armati di schippettone
proprio come il pistolero Gedeone.
Quello che sucesse poi,
immaginatelo voi.


domenica 20 ottobre 2013

182 - NATURA MORTA

post n. 182
























Spesso su questo Blog si critica il modo con cui gli umani si comportano 
nei confronti della natura. Animalisti, ambientalisti, vegetariani denunciano
aspramente questi comportamenti e mi pare lo facciano talvolta in modo
esagerato. Ma sono io che mi sbaglio e loro hanno ragione.
Con l'educazione all'interno della famiglia, forse, si potrebbero limitare i
danni. Ma l'educazione famigliare è una grande assente.
Come può una mamma o un papà mettere sul piano educativo il rispetto
per l'ambiente come una priorità, se loro stessi sono privi di questi principi.
Non darei però tutte le colpe alla mancata educazione ricevuta da piccoli.
Troppo comodo. Come classificare il comportamento di un cacciatore di
specie animali in via di estinzione, oppure di uno che coscientemente
inquina la terra, l'acqua, l'aria.
Spesso chi mantiene questi comportamenti non si accorge neanche dei
danni che procura. Sia nelle piccole che nelle grandi cose.
Oggi ho letto di un gesto che non saprei definire se non con una parolaccia
che a fatica rimando indietro. 
Collegatevi al link riportato sotto, leggete il fatto di cronaca poi, 
 guardate il video. 
Guardate bene il comportamento di questi ragazzi in video; 
di come esultino credendo di aver fatto una azione più forte della natura 
stessa. Guardando e riguardando questo video provo un certo timore, 
anzi certezza;  l'uomo è questo.

mercoledì 16 ottobre 2013

181 - MATADOR

post n. 181-2013
Matador

























La Spagna propone che la Corrida diventi:
Patrimonio UNESCO


Gentili Signori dell'UNESCO se accettate che diventi 
"Patrimonio dell'Umanità" il vedere questo splendido animale 
morire ucciso così crudelmente, piuttosto che vederlo vivere.  
Se accettate questo rituale esultando per la sua fine;
da quel giorno, per Biosfera non ci sarà più alcun futuro.


Ecco come si mantiene questo patrimonio:
Quando il toro ha sul dorso le banderillas e comincia a dare segni 
di cedimento i bovini, a differenza dei cavalli, hanno uno scatto fulmineo 
ma una resistenza molto limitata, e accumulano acido lattico con molta 
facilità, ha inizio la fase saliente e più famosa della lidia. Il torero depone 
l'ampio e pesante capote e lo sostituisce con la muleta, un drappo più 
piccolo di flanella scarlatta, avvolto intorno a una gruccia lignea che lo 
mantiene disteso, in modo da poterlo impugnare con una sola mano. 
Nell'altra, nascosta dietro la schiena, impugna una spada da lidia, ovvero 
una spada finta da ornamento (dunque senza lama e punta acuminata) 
che, il matador utilizzerà anche più volte per sorregere la muleta.
Le cariche del toro, sempre più stanco, si fanno sempre più brevi e 
meno decise; egli tiene la testa abbassata, perché i puyazos gli hanno danneggiato i muscoli del collo. Il compito del picador è quello di mettere 
il toro in condizioni di inferiorità, costringendolo a tenere la testa 
abbassata perché il torero possa conficcargli la spada tra le scapole, raggiungendone il cuore.
La Ley taurina prevede che il torero uccida il toro entro il decimo minuto 
del tercio de muleta: se così non avviene, ovvero se il torero ha vibrato 
il colpo a vuoto, o raggiungendo il toro in un punto non vitale, dall'alto 
degli spalti viene suonato uno squillo di tromba per avvertire l'uomo che 
deve affrettarsi.
Se entro il tredicesimo minuto il toro è ancora vivo, viene suonato un 
secondo avviso: il torero, a questo punto, usa di solito un estoque de 
descabellar, una spada più piccola con una sbarretta trasversale in 
prossimità della punta, per dare al toro, spesso già ferito a morte, 
il colpo di grazia. Ovviamente un'uccisione di questo tipo è molto meno 
"gradita" agli spettatori, di quando non accada quando il torero stende lo sfortunato quadrupede al primo colpo.
Se il torero non dovesse ucciderlo nemmeno questa volta, allo scadere 
del quindicesimo minuto suona il terzo avviso: il torero ha fallito e il toro, moribondo ma vivo, verrà finito con un pugnale da uno dei peones. 
Il matador verrà fischiato.

sabato 12 ottobre 2013

180 - BRACCONIERI SPECIE PROTETTA

post 180
Falco Pecchiaiolo

















In questi giorni vari giornali e siti animalisti hanno riportato alla ribalta
i gravi fatti di "bracconaggio" che si susseguono nel Canale di Sicilia
da parte dei bracconieri/commercianti di specie protette.
Il termine "specie protetta" fà ridere o piangere a seconda di come si
valuta il problema. Nel paese di Pulcinella, prima si elencano le specie 
animali da proteggere tanto non costa nulla e nulla si investe per far 
applicare le leggi. Quindi il bracconaggio gode di larga impunità, come ampiamente riportato da siti animalisti, esempio la LIPU.
Uno degli animali maggiormente a rischio è il Falco Pecchiaiolo.
Quì sotto il video-reportage di Repubblica, davvero sconcertante:

Non vorrei, quì oggi, approfondire la questione "diritto di caccia" e
neanche discutere sugli animali di cui andiamo a caccia ogni giorno
sugli scaffali dei supermercati. Basta pensare alla trafila che subiscono
i polli, allevati in batterie che ricordano i campi di sterminio nazisti.
Uno dei punti che di questa vicenda mi ha fatto più imbestialire
riguarda la dichiarazione di questi sedicenti "umani" : 
Secondo una credenza popolare, il cacciatore che non ammazza
almeno un Falco Pecchiaiolo avrà problemi sessuali con la moglie.
Civiltà, se ci sei batti un colpo!