lunedì 23 dicembre 2013

198 - BUON NATALE

sferaprimeva.blogspot.it


Un filo sottilissimo
mi lega al Bambino.
Per tanto che io tiri
non si romperà mai.

Un filo  sottilissimo 
ti lega al Bambino.
Per tanto che tu tiri
non si romperà mai.

mercoledì 18 dicembre 2013

197 - UN MULO NELLO STAGNO

maria stefanelli
Il Mulo di Merate - opera di Maria STEFANELLI

























Alcune settimane fa ho assistito ad una presentazione del
Movimento per la Decrescita Felice - Circolo della Brianza Lecchese
( mdfbrianzalecchese@gmail.com - www,decrescitafelice.it ).
Maria, una relatrice del Circolo,ha presentato il suo Manifesto, eccolo:

Il Manifesto di Maria Stefanelli
Abbandoniamo le mode e le tendenze, morte intellettiva.
Banniamo le illusioni del virtuale.
Combattiamo tutto ciò che ci annebbia il ricordo e la coscienza. 
Dobbiamo guardare dietro per non perderci oggi. 
Essere padroni della nostra vita non è solo un diritto. 
Fuggiamo l'apatia. 
Genio, intuito, lungimiranza non pazzia. 
Hanno ubriacato le nostre menti. Compra non è un comando.
Ieri, oggi, domani, connubio inscindibile.
L'artista, specchio reale.
Memoria, l'unica salvezza.
Nostalgia, tempo perso.
Opera, sinonimo di sentimento.
Pace e collaborazione tra i popoli; abbiamo tutti lo stesso obiettivo: vivere.
Questo e quello noi raccontiamo. Noi imprimiamo la coscienza umana..
Rappresentiamo la voce del mondo.
Scienza come sinonimo di conferma.
Tempismo, una buona difesa.
Usiamo l'informatica per arricchirci. Non è un surrogato della socializzazione.
Velocità, rozza ladra del tempo, sfugge allo sguardo.
Zibaldone, per raccogliere le memorie umane e scongiurane l'estinzione.


La nostra condizione in un'unica immagine

Maria Stefanelli, ha adottato un mulo come mascotte.
Prima o poi verrà ad abbeverarsi allo stagno di sferaprimeva;
uno stagno immaginario posto in qualche radura nel parco 
di Montevecchia e Valle del Curone.
Quella sera, quando sono tornato a casa, dopo aver ascoltato 
la relazione di mdf; 
la mia mente sembrava un pochino meno intirizzita del solito.

domenica 15 dicembre 2013

196 - SILENZI



bellintani-adriano
Maestro Bufo-Bufo


 

















Quella mattina, era una bella mattina
come devono essere belle le mattine degli studenti;
ne hanno diritto.
Il Maestro Bufo-Bufo si adagiò sulla grande ninfea
vicina alla riva dello stagno di Sferaprimeva.
Gli alunni si aspettavano che egli iniziasse la lezione 
con uno dei suoi soliti sermoni; Gra, gra, gra et gra...
Ma il Maestro, quella mattina non disse nulla.
Calò un grande silenzio sull'aula a cielo aperto.
Gli unici rumori che si sentivano erano il canto di un
cuculo lontano e il coro della sorgente pietrificata che
ruzzolava da un gradino prima di entrare nel torrente.
Nessuno degli studenti proferì verbo.
Ad un certo punto, il maestro spostò il suo tozzo
corpo verso la riva, guardando gli allievi alzò
una zampa e molto lentamente con un dito
indicò loro un fiore.
A quel punto, l'eco del cuculo scomparve e
la sorgente ammutolì.
Nel silenzio, si alzò il ronzio fragoroso di un'ape,
che sollevandosi dalla corolla del fiore
andò a posarsi su un fiore adiacente.
Poi, il silenzio ritornò.
Il Maestro sorrise,
mentre tutta la classe colse una realtà
che non si può spiegare con il verbo.
Lezione memorabile quel giorno.

mercoledì 11 dicembre 2013

195 - NELSON MANDELA

bellintani-adriano
Nelson Mandela


































Oggi, quì nello stagno di Sferaprimeva,
vorremmo ricordare un amico che è volato via.
 
Volato via, come il bruco della farfalla Macaone,
come il tonfo di una rana nello stagno,
come il suono del vento, gran flautista,
che fischia tra le canne.
E' volato via come il gra-gra del Maestro Bufo-bufo,
come un battito d'ali della sterpazzola,
come il balzo di una volpe nella tana,
come lo sguardo muto del mio cane.
E' volato via, come l'arcobaleno dopo un temporale;
sulle ali della libertà.
 
Quando ci lascia una persona come Nelson Mandela,
tutti parlano di lui, gli elogi e aneddoti si sprecano.
Tutti in fila a farsi vedere al suo funerale.
Onore a chi è stato in fila con lui durante la vita.
Nel 1964 Mandela è condannato all'ergastolo da scontare
nel penitenziario di Robben Island.
Nel 1990, 11 febbraio: Nelson Mandela viene scarcerato.
Dopo Mandela, il suo paese continuerà la sua opera o
ripiomberà nel caos? Dipenderà dalle giovani generazioni;
se avranno imparato la sua lezione oppure no.
Credo che per ricordare l'opera di Mandela, bisogna prima
conoscere la storia del suo paese.
Dominique Lapierre è l'autore di questa storia, il libro si chiama:
Un arcobaleno nella notte. Edizioni: il Saggiatore, euro 17,50.

domenica 8 dicembre 2013

194 - MIA DEGLI ELEFANTI



sferaprimeva.blogspot.it-BELLINTANI ADRIANO
Mia degli elefanti


Quel mattino Mia l'elefantessa, nell'ombra del telone che tutto copriva,
sospirò tra sè; ancora un altro giorno di prigionia.
Una prigionia che durava da 46 anni (quarantasei anni) forse neanche
un ergastolano accumula così tanti anni di prigionia e lavori forzati.
Perchè Mia è stata condannata ai lavori forzati, lavori che svolge
"con timore e spavento". Non ci credete? Lo dice la Bibbia; Genesi 9, 

Non sono forse lavori forzati; rincorrere un pallone, fare piroette mentre 
l'animale più feroce del mondo ogni tanto punzecchia con un bastone
appuntito a forma di arpione. Aveva forse paura che Mia si scordasse
l'esercizio? ma come, non si parla di memoria da elefante? 
Ma quel mattino, Mia notò che c'era qualcosa di diverso; 
il cancello della sua prigione appariva aperto.
Allora, senza indugio alcuno imbocco l'uscita; voleva vedere come
era fuori e magari tornare al suo mondo.
Un mondo che ricordava verde, ai bordi della savana gli alberi erano
verdi e fornivano foraggio fresco e abbondante;
un mondo lussurreggiante e luminoso.
Ma quando si trovò fuori dalla sua prigione, non riconobbe l'ambiente.
Certo era entrata nella colonia penale del Circo nel lontano 1967,
del tempo ne era passato, ma dove erano gli alberi e l'erba?
Tutto gli sembrava grigio, la terra era coperta da un lungo serpente nero 
ornato da una strriscia bianca che gli umani chiamavano "strada", 
e il cielo appariva ammalato e invecchiato pure lui.

A quel punto Mia non sapeva che cosa fare, quale direzione prendere,
si trovò sul serpente nero ma fù spaventata a morte perchè degli strani
oggetti correvano velocemente rotolando sulla groppa del serpente 
lanciandogli degli sguardi di luce lampeggianti ed emettendo dei
sibili nervosi, per lei incomprensibili; bit!, biit!!, biiit!!!
Le cronache riportano che l'animale, spaventato, dopo essere stato 
catturato dalle forze dell'ordine è tornato nel "suo" circo.

Proprio così, della condanna ai lavori forzati di Mia, asservita come
umile bestia da spettacolo e tormentata per divertimento da 46
(quarantasei) anni; nessuno ne parla e, di conseguenza, nessuno 
darà la "grazia".

  

Racconto sulle sofferenze degli elefanti:
 
- Questo blog si aggiorna ogni 3 giorni circa.
- Contatti:  sferaprimeva@gmail.com

venerdì 6 dicembre 2013

193 - INVERNO SURREALE




inverno-surrealista-193
Inverno surrealista


























- Se l'inverno fosse un colore?
- Sarebbe tutti i colori, un riflesso di luce splendente,
  mi risponde una voce.
- Se fosse un animale?
- Sarebbe una volpe, che balza nella tana.
- Se fosse un frutto?
- Sarebbe un acino d'uva appassito,
ma molto dolce.
- Se fosse un luogo?
- Sarebbe un prato innevato,
con al centro uno stagno ghiacciato.
- Se fosse un attrezzo?
- Sarebbe una pala, per fare pupazzi di neve ai bambini.
- Se fosse un profumo?
- Sarebbe un'eccellente fragranza di menta.
- Se fosse un gesto?
- Sarebbe l'abbraccio di un mulinello di neve.
- Se fosse una canzone?
- La suonerebbe il flauto del vento.
- Chi è l'inverno?

Un nostro avo.

martedì 3 dicembre 2013

192 - TESTE DI TASSO

sferaprimeva.blogspot.it post 191 bellintani adriano


Sempre più spesso si leggono notizie che dovrebbero 
farci riflettere sulla necessità, non più rimandabile, di un 
nuovo concetto di principi morali verso la natura. 
Sempre le solite parole, direte voi.
Se sì, come mai non le abbiamo ancora imparate?

Nonostante si sia scoperto che l'immissione di rifiuti nell'aria o in
piena terra provoca la distruzione di interi ecosistemi e costituiscano
un danno irreparabile, si predica che gli interessi umani debbono
predominare su tutti gli altri.

Da quì, bisognerebbe partire per estendere e applicare il concetto
di preservare rispettando la natura nel suo insieme.
Perseguendo la supremazia dell'interesse umano, ha portato e
continuerà a portare a perdite irreparabili del "sistema" natura. 
A parte l'ignoranza che si annida in piccole menti, è la cupidigia e
l'avidità che si annida in menti potenti; che inseguono senza mai
raggiungerli, perchè mai sazi, i loro traguardi.

Dire pertanto che bisogna moderare inutili bisogni di possesso,
rinunciare a diritti economici ecc. si viene bollati come fanatici,
delle TESTE DI TASSO, insomma.
... poi che i tesori non giovano nulla alla nostra salute,
nè la potenza, nè il nobile sangue, pel resto, bisogna
credere che essi non giovino neppure all'animo...
(Tito Lucrezio Caro; De rerum Natura, libro secondo 36-62
Vanità della ricchezza e della potenza).

Sempre le solite cose, quindi, su questo Blog?
Sembrerebbe di si, del resto nulla di nuovo sotto il sole,
ma fino a quando?