giovedì 21 novembre 2013

189 - E LE CHIAMANO SCORIE

post n. 189
Sfera nucleare




















Oggi è una giornata di fine autunno, l'inverno sta arrivando 
al galoppo, dalla finestra osservo che il Bollettone è imbiancato 
dalla prima neve. Sono le stagioni, immutabili, calendario della vita.
Prima di mettermi in azione, sfoglio virtualmente alcuni quotidiani
online; niente di nuovo sotto il sole, anzi sotto le nuvole.
Sull'uomo incombono le solite minacce, minacce che egli stesso
ha creato. Oggi ci ricordano il problema delle scorie nucleari,
ma chi si è dimenticato?  
Ci ricordano che l'Italia ha 90 mila metri cubi di scorie radioattive
da rifiuti nucleari, che stanno per essere rimpatriati, pur non avendo
preso parte a veri e propri programmi relativi a costruzioni di centrali
nucleari. Rifiuti nucleari risalenti a prima del referendum del 1987.
Sul nostro blog si è parlato del problema nucleare almeno in due occasioni:
Post 144 - NON NEL MIO PIANETA
Post 157 - ENERGIE SURREALISTE
Inutile ripetersi quindi. Ma il problema resta ed è importante per il
futuro dell'umanità, non tutti sanno infatti che un deposito di scorie
nucleari sicuro lo è solo per un certo periodo di tempo.
Trascorso il quale è necessario modificare il mantello o cambiare
luogo di stoccaggio.
Gli Stati Uniti spendono cifre colossali per queste operazioni.
Così sarà fino a quando non verrà scoperto un metodo per
neutralizzare le scorie radioattive, sempre che questo metodo
venga scoperto. Nel frattempo c'è chi si incarica di studiare
il "problema", non ultimo con qualche dubbio che lo faccia per scopi
filantropici, c'è anche lo zio Bill. 
Gli alberi dei boschi
spogliano le loro chiome,
la prossima primavera
porterà foglie nuove. 

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