lunedì 8 luglio 2013

151 - TERREMOTI

post 151


Recentemente mi è capitato tra le mani un vecchio libro il cui titolo è:
L'uomo e l'ambiente, scritto da Berg F. & Frolov K.
Il volume riporta parte degli interventi di una tavola rotonda, 
organizzata dalla rivista Voprosy filosofii svolta nel Nov. 1973, a cui 
hanno partecipato 30 scienziati e studiosi sovietici. Il libro fornisce un 
quadro assai vasto dell'approccio sovietico ai problemi dell'ecologia.
Presumendo che, in quel luogo e in quel tempo, sono trascorsi 
40 anni, gli scienziati convenuti fossero meno "compromessi" con le 
grandi società che sfruttano le risorse naturali senza troppo badare 
all'ambiente. 
In un capitolo ho letto una frase molto, molto inquietante :
Le scorie industriali inquinano la litosfera; ...l'immissione dell'acqua
nei pozzi nel corso dell'estrazione del petrolio provoca terremoti.
A.A. Gorelov: Collaboratore dell'Istituto di filosofia presso l'Accademia delle scienze dell'URSS.

La frase ...l'immissione dell'acqua nei pozzi nel corso dell'estrazione 
del petrolio provoca terremoti... fa sorgere spontaneamente una 
domanda: l'incremento dei fenomeni sismici che si osservano attualmente 
in Italia, potrebbe avere relazione all'aumento vertiginoso dell'industria  
estrattiva petrolifera e gassosa in corso nel nostro paese? 
Ovviamente, quì nello stagno di sferaprimeva nessuno ha l'anello al 
naso, o almeno non ancora. Conosciamo le origini e i fenomeni dei 
terremoti, e sul web si possono reperire informazioni, per esempio quì:
La frase dello studioso Gorelov, vecchia di 40 anni, ci preoccupa 
perchè conoscendo le forze sotterranee in gioco, latenti, 
temiamo che talvolta queste vengano innescate provocando i terremoti 
proprio a causa dell'attività umana di "fraking".  
Ad ogni azione, corrisponde una reazione...
Vuoi vedere che la Prof. D'Orsogna ha ragione.

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