martedì 13 maggio 2014

235 - LE TRE FIGLIE DELLA REPUBBLICA

-bellintani-adriano-
Le tre figlie della Repubblica






























Il Maestro Bufo-Bufo, soprannominato buffo-buffo dai suoi allievi, 
anche quel mattino prima di iniziare le lezioni leggeva alla classe 
le ultime notizie sugli "umani". 
Quel giorno il giornale riportava notizia degli arresti sui lavori 
EXPO-2015. A Maggio avanzato le lezioni si tenevano all'aperto 
sui bordi dello stagno, e il maestro aveva il suo bel da fare per 
tenere viva l'attenzione degli studenti. La raganella Ila, sempre 
affamata, stava più attenta ad acchiappare qualche moscerino 
con la sua linguetta appiccicosa, piuttosto che prestare
attenzione a quanto diceva il maestro e questo fatto suscitava 
l'ilarità dei suoi compagni.
Agli abitanti dello stagno è spesso richiesto di sostenere la 
salvaguardia della natura al fine di conservare e trasmettere 
alle generazioni future uno dei beni più importanti; l'Ambiente.
Raccomandazione che andrebbe principalmente rivolta agli 
Amministratori che sono fra coloro che gestiscono le 
"politiche di salvaguardia". Purtroppo le cause maggiori di questi 
mancati obiettivi sono imputabili a CUPIDIGIA e MIOPIA, due doti 
strettamente correlate.
L'aforisma di Orazio, vecchio di oltre due millenni: 
Fai soldi, se puoi, con mezzi leciti; se no, falli comunque. 
E' ancora valido oggi e risulta il mezzo illecito più usato 
specialmente nell'Amministrazione Pubblica. 
La Giustizia interviene, i media; giornali e tv lo riportano ogni 
giorno, ma questa appare una operazione simile a quella di 
vuotare uno stagno ricco di sorgenti, per mezzo di un cucchiaino. 
I cittadini onesti, proseguì il maestro Bufo-Bufo; 
vedono la Repubblica piangere le lacrime della corruzione, 
dell'evasione fiscale, della mafia.
Tre figlie ingrate, che per i propri interessi, stanno sottoponendo 
l'ambiente e la società ad un rischio mortale. Mentre stava 
mestamente concludendo le proprie considerazioni, 
il Maestro vide alzarsi una zampetta dal dito palmato: 
intervieni pure Ila.  Io credo, esordì la giovane ranocchia, 
che per poter dare una possibilità di sopravvivenza all'ambiente, 
bisogna prima effettuare una operazione di recupero ambientale 
delle anime.
Nello stagno di Sferaprimeva, per quella volta, nessuno rise. 





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