Ero contento del nostro quartiere verde, posto al confine tra due paesi.
Un quartiere di periferia; a Nord si arriva alla cima del colle;
al di là c'è un altro mondo.
A ovest si estende fino al paese, situato più in basso.
A sud e a est entra in un parco naturale.
Quì si fermano i villini e seconde case di villeggiatura borghesi.
Anche le strade si fermano;
quì il serpente nero dell'asfalto perde la sua pelle,
inoltrandosi nel bosco, sezionandolo, diventa una strada "sterrata".
Da un lato una valletta. Dall'altro lato una valle con un torrente;
il nostro Bosco Cileno.
Un quartiere isolato nel silenzio il nostro, di giorno le auto si fermano.
La gente popolana viene a fare marathon-bike, trekking, jogging,
down-hill. In italiano si chiama; fruizione.
Quì i bambini e i cani sono lasciati liberi, ogni tanto si può pestare
qualche cacca; che fortuna!
Una edicola indica le norme di comportamento, e un monito:
Sono stati rinvenuti in quest'area bocconi avvelenati.
Tenere i cani al guinzaglio.
Al di là della strada vive un popolo di creature innocenti;
si chiama Natura. Un'isola che naviga per conto proprio,
con veri e propri confini; noi non apparteniamo a loro.
con veri e propri confini; noi non apparteniamo a loro.
Sono loro che appartengono a noi.
Lo dicono le "Direttive Habitat Naturali".
Quando cala la sera, la luce è la prima a dileguarsi mentre ombre
sinistre affollano la strada, proprio dove il serpente nero cambia
pelle e diventa strada sterrata, anzi strada velenosa.
Le ombre arrivano con i loro mezzi rotanti,
si tratta dell'animale più feroce del mondo;
scarica i suoi rifiuti urbani,
boccono avvelenati,
amianto
e ritorna nella sua tana, dove nessun Dio può entrare.
Oggi, nel mio giardino, sono tornate a fiorire le primule...
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