venerdì 10 gennaio 2014

201 - LINGUA DEL VENTO


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Foglie lingua del vento

























Molto tempo fa; l'Aria, per movimentare un poco il creato,
diede alla luce il Vento.
Il Vento crebbe e diventò uno spiritello che si divertiva a infilarsi
dappertutto e in tutti gli anfratti; se ci fossero stati.
Infatti il vento si stancò presto della sua vita solitaria, quindi si 
recò da sua madre lamentandosi che non aveva compagni con
cui giocare. In realtà, a quei tempi il Vento non sapeva con
precisione cosa fossero i compagni.
Sapeva però che gli mancavano.  Allora la mamma si recò dal
Signore, che in quella settimana era molto occupato a completare
una grande opera, disse che si chiamava; "Il Creato".
Quello che posso fare, rispose il Signore è che farò in modo che
tuo figlio il vento, conservi per sempre il suo carattere gioioso.
Gli insegnerò la mia musica, imparerà a fischiare correndo fra le
canne e a far cantare le foglie.
Si, le foglie; lingua del vento. Mi piace, questo farò, vai ora.


Al termine della settimana il Signore si ritrovò molto stanco e
alcuni particolari non vennero completati molto bene;
Un animale che si chiama rinoceronte, anziché con due corna
si ritrovò con un corno solo. Poiché non c'era più tempo per farne
un'altro; il corno gli fu piazzato sopra il naso. Il Signore scoprì
presto che anche alcune creature chiamate Umani non gli sono
venute molto bene.
Per questi motivi; la promessa che il vento avrebbe fatto cantare
le foglie potrebbe sembrare una dimenticanza.
Ma il Signore non si è dimenticato.
Siamo noi che non sappiamo ascoltare.
In un giorno ventoso di fine primavera, recatevi ai bordi di uno
stagno e sedetevi sulla riva. Liberatevi dei vostri pensieri e
restate in ascolto; dapprima sentirete il vento, gran flautista, 
che fischia tra le canne.
Poi i rami inizieranno a danzare, osservando il movimento delle
foglie lingua del vento, udirete un coro.
Chi saprà cogliere il significato del canto che ci porta il vento
avrà capito tutti i segreti del mondo.




Nel frattempo combattiamo per salvare l'aria,
i boschi, gli stagni, gli alberi e le foglie:
ce lo chiede il vento.



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