sabato 10 agosto 2013

161 - FERIA D'AGOSTO

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Feria d'agosto
























Questa Feria d'agosto, 
mi ricorda un ferragosto di tanti anni fa.
In una frazione del destra Po, dove gli alti roveri
avevano fatto posto alle basse vigne.
Nel ricordo attendo ciò che non accadrà mai più;
ma nessuno potrà mai portarmelo via.


Feria d’agosto (*), l’incipit di: La vigna:
Una vigna che sale sul dorso di un colle fino 
a incedersi nel cielo, è una vista familiare, 
eppure le cortine dei filari semplici e profonde
appaiono una porta magica.
Sotto le viti la terra rossa è dissodata, 
le foglie nascondono tesori,e di là dalle foglie sta il cielo.
Tutto ciò è familiare e remoto, infantile a dirla breve,
ma scuote ogni volta, quasi fosse un mondo.
La visione s’accompagna al sospetto 
che queste non siano se non le quinte 
di una scena favolosa in attesa di un evento
che né il ricordo né la fantasia conoscono.
Qualcosa di inaudito è accaduto o accadrà 
su questo teatro.
Solamente un ragazzo la conosce davvero; 
sono passati gli anni, ma davanti alla vigna 
l’uomo adulto contemplandola ritrova il ragazzo.
Ma nulla è veramente accaduto e il ragazzo non sapeva 
di attendere ciò che adesso sfugge anche al ricordo.
E ciò che non accadde al principio non può accadere 
mai più.
(*) Cesare Pavese; Feria d’agosto.
Einaudi-P.238-Euro 11-

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