SIMILDESAINTPHALLE |
Per festeggiare e dare il benvenuto al nuovo
Custode dello stagno,
furono
organizzate grandi feste e gare fra tutti gli abitanti.
Un gruppo di ranocchi festosi, si raccolse su
alcune foglie di ninfee
che galleggiavano attorno alla "canna di palude" più alta dello
stagno, per organizzare una Cuccagna.
Il primo ranocchio che avrebbe raggiunto la
cima, sarebbe stato
dichiarato vincitore e avrebbe
mostrato al nuovo Custode;
l'abilità nel salto posseduta dai
ranocchi.
Tutte le rane e gli altri abitanti dello
stagno si schierarono lungo la riva
per fare il tifo. Appena iniziata la
gara, molti incitarono i ranocchi,
ma ad un certo punto, visto che molti abbandonavano la gara perchè
la canna era troppo liscia,
cominciarono a demotivarli.
I rospi specialmente, perchè essi stessi
troppo pesanti, non credevano
possibile che un ranocchio potesse raggiungere la cima della canna.
Così si udirono frasi del tipo: "Ma che pena!!! Non ce
la faranno mai!"
Molti ranocchi, per colpa di questi
commenti, cominciarono a desistere
sfiduciati, scivolarono all'indietro ritirandosi dalla gara.
Tranne un ranocchio, che continuava la sua scalata,
senza ascoltare
quello che dicevano gli altri. Alla fine,tutti i ranocchi si ritirarono dalla
gara,tranne quel ranocchio testardo che solo e con grande
sforzo
raggiunse alla fine,la cima della canna.
Quindi, com'è naturale che fosse, tutti vollero
sapere come avesse fatto.
In particolare una talpa, con la scusa che non ci vedeva bene
si avvicinò
chiedendo al ranocchio vincitore quale
tecnica aveva usato per concludere
quella difficile prova. Ma non ottenne
risposta.
E cosi si scoprì che il ranocchio vincitore... era sordo!
Morale: Non farsi demotivare da quello che dice la gente,
se
impariamo a non sentire le chiacchiere raggiungieremo il nostro
obbiettivo con
l'uso del buonsenso e della prudenza.
Se ci fermiamo ad
ascoltare gli altri perderemo la nostra rotta.
Quella sera, il ranocchio vincitore potè mostrare al nuovo
Custode
la sua abilità nel salto centrando la luna che si
specchiava nello stagno.
Per un attimo la luna scomparve, poi ricomparvero tante lune concentriche.
Infine la solita luna tornò, sorridente.
Nessun commento:
Posta un commento