Proteggi l'Ambiente Marino |
Con il post di oggi chiedo AIUTO a chi tra i
lettori ha maggior
Autorità di quanto ne abbia io ( che non ne ho
nessuna).
Mi spiego:
In Data 13 OTTOBRE 2010 è stato emesso il Decreto
Legislativo
che riguarda la DIRETTIVA PER UNA AZIONE
COMUNITARIA
NEL CAMPO DELLA POLITICA PER L'AMBIENTE
MARINO.
Quì sotto trovate il link della Gazzetta
Ufficiale.
La presente direttiva stabilisce un quadro normativo e
degli obiettivi
comuni per la protezione e la conservazione dell’ambiente marino
di qui al 2020.
Per poter raggiungere tali obiettivi, gli Stati membri
dovranno
valutare i bisogni esistenti nelle zone marine di loro competenza.
Essi dovranno poi elaborare e attuare piani di gestione
coerenti in ogni
regione e successivamente assicurarne il monitoraggio.
Con incontri e
verifiche di follow-up a stadi di date
intermedie, per poter raggiungere
tali obiettivi,
Chiedo Aiuto quindi a chi tra i lettori di questo post sia
in grado
o abbia la voglia di contattare gli Enti Preposti per sapere
a che
punto siamo.
In poche parole: Sulla base del Decreto in oggetto si stà
operando,
a livello Nazionale, per mettere in pratica e applicare
quanto
previsto dal Decreto, oppure lo stesso è decaduto a favore delle
Trivelle Petrolifere nel Mediterraneo e mari collegati?
Grazie in anticipo a chi vorrà dare una risposta o un aiuto.
DECRETO LEGISLATIVO 13 ottobre 2010, n. 190
Attuazione della direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l'azione
Attuazione della direttiva 2008/56/CE che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria nel campo della politica per l'ambiente
marino. (10G0212) (GU
Serie Generale n.270 del 18-11-2010)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 03/12/2010
note: Entrata in vigore del provvedimento: 03/12/2010
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 76, 87 e 117, della
Costituzione;
Vista la legge 7 luglio 2009, n. 88, concernente disposizioni per
l'adempimento di obblighi dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunita' europee - Legge comunitaria 2008, ed, in particolare,
l'articolo 1 e l'Allegato B;
Visto l'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante
disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri;
Vista la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino;
Vista la legge 31 dicembre 1982, n. 979, recante disposizioni per
la difesa del mare;
Vista la legge 2 dicembre 1994, n. 689, concernente la ratifica e
l'esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del
mare (UNCLOS - Montego Bay);
Vista la legge 25 gennaio 1979, n. 30, concernente la ratifica
della Convenzione sulla salvaguardia del Mar Mediterraneo
dall'inquinamento, con due protocolli e relativi allegati, adottata a
Barcellona il 16 febbraio 1976;
Vista la legge 27 maggio 1999, n. 175, concernente la ratifica ed
esecuzione dell'atto finale della Conferenza dei plenipotenziari
sulla Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo
dall'inquinamento, con relativi protocolli, tenutasi a Barcellona il
9 e 10 giugno 1995;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997,
n. 357, e successive modificazioni, recante Regolamento di attuazione
della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della
flora e della fauna selvatiche;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante
conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle
regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15
marzo 1997, n. 59;
Vista la legge 8 febbraio 2006, n. 61, recante istituzione di zone
di protezione ecologica oltre il limite esterno del mare
territoriale;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modificazioni, recante norme in materia ambientale;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 9 luglio 2010;
Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, reso nella seduta
del 23 settembre 2010;
Acquisiti i pareri delle competenti commissioni della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 7 ottobre 2010;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto
con i Ministri della salute, dello sviluppo economico, delle
infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole alimentari e
forestali, della difesa, della giustizia, degli affari esteri,
dell'economia e delle finanze e per i rapporti con le regioni e per
la coesione territoriale;
Vista la legge 7 luglio 2009, n. 88, concernente disposizioni per
l'adempimento di obblighi dall'appartenenza dell'Italia alle
Comunita' europee - Legge comunitaria 2008, ed, in particolare,
l'articolo 1 e l'Allegato B;
Visto l'articolo 14 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante
disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza
del Consiglio dei Ministri;
Vista la direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino;
Vista la legge 31 dicembre 1982, n. 979, recante disposizioni per
la difesa del mare;
Vista la legge 2 dicembre 1994, n. 689, concernente la ratifica e
l'esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del
mare (UNCLOS - Montego Bay);
Vista la legge 25 gennaio 1979, n. 30, concernente la ratifica
della Convenzione sulla salvaguardia del Mar Mediterraneo
dall'inquinamento, con due protocolli e relativi allegati, adottata a
Barcellona il 16 febbraio 1976;
Vista la legge 27 maggio 1999, n. 175, concernente la ratifica ed
esecuzione dell'atto finale della Conferenza dei plenipotenziari
sulla Convenzione per la protezione del Mar Mediterraneo
dall'inquinamento, con relativi protocolli, tenutasi a Barcellona il
9 e 10 giugno 1995;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997,
n. 357, e successive modificazioni, recante Regolamento di attuazione
della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa
alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della
flora e della fauna selvatiche;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante
conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle
regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15
marzo 1997, n. 59;
Vista la legge 8 febbraio 2006, n. 61, recante istituzione di zone
di protezione ecologica oltre il limite esterno del mare
territoriale;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modificazioni, recante norme in materia ambientale;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri,
adottata nella riunione del 9 luglio 2010;
Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo
8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, reso nella seduta
del 23 settembre 2010;
Acquisiti i pareri delle competenti commissioni della Camera dei
deputati e del Senato della Repubblica;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione del 7 ottobre 2010;
Sulla proposta del Ministro per le politiche europee e del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto
con i Ministri della salute, dello sviluppo economico, delle
infrastrutture e dei trasporti, delle politiche agricole alimentari e
forestali, della difesa, della giustizia, degli affari esteri,
dell'economia e delle finanze e per i rapporti con le regioni e per
la coesione territoriale;
Emana
il seguente decreto legislativo:
il seguente decreto legislativo:
Art. 1
Principi e finalita'
Principi e finalita'
1. Il presente decreto, in attuazione della direttiva
2008/56/CE,
istituisce un quadro diretto all'elaborazione di strategie per
l'ambiente marino e all'adozione delle misure necessarie a conseguire
e a mantenere un buono stato ambientale entro il 2020.
2. Nell'ambiente marino, nel rispetto di quanto disposto al comma
1, deve essere garantito un uso sostenibile delle risorse, in
considerazione dell'interesse generale. A tal fine le strategie per
l'ambiente marino:
a) applicano un approccio ecosistemico alla gestione delle
attivita' umane per assicurare che la pressione complessiva di tali
attivita' sia mantenuta entro livelli compatibili con il
conseguimento di un buon stato ambientale;
b) salvaguardano la capacita' degli ecosistemi marini di reagire
ai cambiamenti indotti dall'uomo;
c) considerano gli effetti transfrontalieri sulla qualita'
dell'ambiente marino degli Stati terzi situati nella stessa regione o
sottoregione marina;
d) rafforzano la conservazione della biodiversita' dell'ambiente
marino, attraverso l'ampliamento e l'integrazione della rete delle
aree marine protette previste dalla vigente normativa e di tutte le
altre misure di protezione;
e) perseguono la progressiva eliminazione dell'inquinamento
dell'ambiente marino;
f) assicurano che le azioni di monitoraggio e la ricerca
scientifica sul mare siano orientate all'acquisizione delle
conoscenze necessarie per la razionale utilizzazione delle sue
risorse e potenzialita'.
3. Il presente decreto, per i fini previsti dal comma 1,
contribuisce alla coerenza tra le diverse politiche settoriali, gli
accordi, le misure legislative, gli strumenti di conoscenza e
monitoraggio, gli strumenti di pianificazione e programmazione
istituisce un quadro diretto all'elaborazione di strategie per
l'ambiente marino e all'adozione delle misure necessarie a conseguire
e a mantenere un buono stato ambientale entro il 2020.
2. Nell'ambiente marino, nel rispetto di quanto disposto al comma
1, deve essere garantito un uso sostenibile delle risorse, in
considerazione dell'interesse generale. A tal fine le strategie per
l'ambiente marino:
a) applicano un approccio ecosistemico alla gestione delle
attivita' umane per assicurare che la pressione complessiva di tali
attivita' sia mantenuta entro livelli compatibili con il
conseguimento di un buon stato ambientale;
b) salvaguardano la capacita' degli ecosistemi marini di reagire
ai cambiamenti indotti dall'uomo;
c) considerano gli effetti transfrontalieri sulla qualita'
dell'ambiente marino degli Stati terzi situati nella stessa regione o
sottoregione marina;
d) rafforzano la conservazione della biodiversita' dell'ambiente
marino, attraverso l'ampliamento e l'integrazione della rete delle
aree marine protette previste dalla vigente normativa e di tutte le
altre misure di protezione;
e) perseguono la progressiva eliminazione dell'inquinamento
dell'ambiente marino;
f) assicurano che le azioni di monitoraggio e la ricerca
scientifica sul mare siano orientate all'acquisizione delle
conoscenze necessarie per la razionale utilizzazione delle sue
risorse e potenzialita'.
3. Il presente decreto, per i fini previsti dal comma 1,
contribuisce alla coerenza tra le diverse politiche settoriali, gli
accordi, le misure legislative, gli strumenti di conoscenza e
monitoraggio, gli strumenti di pianificazione e programmazione
che hanno un
impatto sull'ambiente marino e mira a garantire
l'integrazione delle implicazioni ambientali nelle stesse politiche
settoriali.
l'integrazione delle implicazioni ambientali nelle stesse politiche
settoriali.
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