lunedì 29 dicembre 2014

277 - AISHA

Aisha



















Quel tardo pomeriggio invernale l'ippopotamo femmina 
Aisha si rialzò mollemente, una luce fioca proveniva dal 
un lato della sua gabbia; il cancello che fungeva da porta 
appariva aperto.
Aisha, che non aveva mai oltrepassato quella gabbia: uscì.
A dire il vero, Aisha non sapeva cosa significasse uscire.
Ne avrebbe potuto descrivere la parola "libertà".
Sospirando tra sé, si chiese che stesse succedendo.
Una prigionia che durava da una vita, appariva svanita.
La solitudine e il tran-tran quotidiano; che consisteva 
nello sfilare sotto un tendone punzecchiata dall’animale 
più feroce del mondo era tutta la sua esperienza e… 
talvolta la sua angoscia.
Ma ora, cosa stava succedendo? Uscita fuori dal recinto,
fu presa dal panico: un ambiente che non aveva mai visto,
un mondo che non doveva essere il suo.Tutto gli sembrava
 incolore, la terra risultava ricoperta da un lungo serpente
nero ornato da una striscia bianca che gli umani chiamavano
"strada",mentre il cielo appariva incanutito, non come se lo
immaginava lei.
 Aisha non sapeva dove andare, quale direzione prendere.
Si trovò a camminare sul serpente nero, ma fù intimorita da
degli strani esseri che correvano velocemente rotolando 
sulla groppa del serpente nero lanciando sguardi di luce 
lampeggiante ed emettendo dei sibili nervosi,per lei 
incomprensibili; biit!,biììit!!
Le cronache riportano che l'animale, spaventato, dopo 
essere stato investito nonostante la mole è deceduto 
all’istante. 
Qualcuno ipotizza che “Animalisti” avrebbero aperto la 
prigione di Aisha con l’intento di dargli la libertà.
Gli hanno invece dato la morte.
Questa è la storia dell’ippopotamo Aisha.
Condannata all’ergastolo, asservita come umile bestia da
spettacolo e tormentata per lucro:
Eravamo in pieno spettacolo e abbiamo annunciato la pausa
per recuperare gli animali…




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